mercoledì 25 marzo 2009

Proverbi 25:21-22

Questo versetto mi ha fatto riflettere molto.

PROVERBI 25:21-22
"Se il tuo nemico ha fame,
dagli pane da mangiare,
se ha sete, dagli acqua da bere;

perché così ammasserai carboni ardenti
sul suo capo
e il Signore ti ricompenserà."

Credevo che fosse un modo di reagire nell'attesa che Dio vendichi.
Mai mi sarei aspettato di poter averne un intendimento differente.
Ne sono rimasto stupito. La cosa che mi ha sorpreso più di tutte è stato l'esperimento che ho fatto con mia madre. Le ho letto il versetto e le ho chiesto cosa lei pensasse che significasse.
Mi ha risposto dicendomi che, secondo lei,
significava "far uscire la parte buona delle persone".
Lei ha una visione delle cose, assolutamente migliore della mia;
spero di riuscire a farne tesoro nel tempo.


Ringrazio Dio, di tutto.

sabato 14 marzo 2009

'Questo è il mio corpo?' o 'Questo significa il mico corpo?'

È vero che alcune traduzioni bibliche rendono le parole di Gesù come segue: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”, e: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue”. (Matteo 26:26-28, CEI; Nardoni) Ed è vero che la forma verbale greca estìn — terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo greco “essere” — fondamentalmente significa “è”. Ma lo stesso verbo può voler dire anche “significare”. E infatti in molte versioni della Bibbia questo verbo viene reso varie volte “significare” o “rappresentare”. È il contesto a determinare il suo significato più preciso. Per esempio in Matteo 12:7 estìn viene reso “significa” da molte traduzioni della Bibbia: “Se aveste compreso che cosa significa [greco, estìn]: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato persone senza colpa”. — CEI; Garofalo; NVB.

A questo riguardo diversi autorevoli biblisti concordano sul fatto che il verbo “è” non rende accuratamente il pensiero espresso qui da Gesù. Il teologo cattolico Jacques Dupont, per esempio, ha preso in considerazione il contesto culturale e sociale in cui viveva Gesù ed è giunto alla conclusione che il modo “più naturale” di rendere il versetto sarebbe “Questo significa il mio corpo” o “Questo rappresenta il mio corpo”.

Comunque sia, Gesù non poteva voler dire che i suoi seguaci dovevano mangiare la sua carne e bere il suo sangue in senso letterale. Perché no? Dopo il diluvio dei giorni di Noè, quando Dio diede all’uomo il permesso di mangiare carne animale proibì esplicitamente di consumare sangue. (Genesi 9:3, 4) Questo comando fu ribadito nella Legge mosaica, che Gesù osservò sotto ogni aspetto. (Deuteronomio 12:23; 1 Pietro 2:22) E gli apostoli furono ispirati dallo spirito santo a confermare il divieto di consumare sangue, rendendo tale legge vincolante per tutti i cristiani. (Atti 15:20, 29) Gesù avrebbe mai istituito una celebrazione nella quale i suoi seguaci avrebbero dovuto trasgredire un sacro decreto dell’Onnipotente Dio? Impossibile!

È chiaro dunque che Gesù usò il pane e il vino come simboli. Il pane non lievitato significava, o rappresentava, il suo corpo senza peccato che sarebbe stato offerto in sacrificio. Il vino rosso significava il suo sangue che sarebbe stato versato “a favore di molti per il perdono dei peccati”. — Matteo 26:28.

Inoltre Gesù quando disse queste parole, chiediamoci, dov'era il suo corpo? Nel pane? E se era nel pane il corpo di Gesù da cui parlava e diceva queste parole non era il suo corpo? Ecco che dobbiamo renderci conto che la Bibbia non ha tutti i retrosignificati nascosti che i teologi vi attribuiscono. La Bibbia è stata scritta per esser compresa da tutti, colti e semplici; non solo da persone che hanno studiato per 30 anni.

mercoledì 11 marzo 2009

La nobiltà umana

Come uomini abbiamo la fortuna di essere anche creature spirituali. Non solo perchè la fede o la religione ci rende partecipi di coinvolgimenti emotivi che vanno aldilà della semplice sopravvivenza, o dell'istinto, ma soprattutto perchè siamo dotati di una predisposizione all'obbedienza ad un'etica superiore. Per dirla nel senso più poetico del termine, viviamo nell'ascesa verso una moralità e un'etica assolutamente spirituale. Nobili nell'anima. Ma come migliorarla o coltivarla questa benedizione di Dio? Tramite la Fede. Se siamo alla vita per viverla e basta, che senso ha esser predisposti verso un'ascesa spirituale? Che senso ha possedere l'innato desiderio alla bontà e alla fratellanza? Peccato che il mondo è estremamente pervaso dal materialismo, o da ideologie vuote e fine a se stesse, anche per quanto possano sembrare promettenti e giuste. La Spiritualità è l'aspetto più interessante delle nostre esistenze. Perchè trascurarlo a vantaggio di futilità? Nel nostro credere di pensare alle cose importanti, abbiamo dimenticato proprio le cose più importanti...

martedì 10 marzo 2009

Crisi finanziaria

Mi chiedo se siamo capaci di uscirne da questa crisi. Mi chiedo se abbiamo sufficienti conoscenze delle dinamiche dell'economia. Se riusciamo ad uscirne, bene, altrimenti già mi immagino: penuria di viveri, soldi buttati per le strade, pestilenze, disservizi... guerre... Da come i telegiornali mi hanno educato nella fase adolescenziale, non ricordo nemmeno un giorno in cui non si diceva che non eravamo in crisi. Per loro in Italia la crisi l'abbiamo sempre avuta. Ora strombazzano a non finire, ancora non hanno capito che "Non spetta all'uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo".(Geremia 10:23)... e quando lo capiranno forse sarà tardi...

domenica 8 marzo 2009

Qualcosa di importante

Ho paura che qualcosa di grosso mi stia sfuggendo.
E' solo una sensazione, forse scaturita dal fatto
che sto prendendo sempre più le distanze
dal cattolicesimo, e ciò mi crea uno strano senso di vuoto.
Non vorrei che in questo mio ricercare dimentichi
le cose più importanti, che talmente vengono ritenute
essenziali, da esser superficialmente valutate
a vantaggio di dettagli dottrinali. Non voglio sbagliare;
Non voglio arrivare a 30 anni e pentirmi delle scelte che faccio.
Ma purtroppo senza meta e timoniere
non si può fare altro che aspettare,
in attesa che la tempesta si plachi,
che il vento smetta di soffiare
nella speranza di non sbattere contro degli scogli.

Non mi piace affatto la società moderna!
Per quanto tutti possano dire: "Si le persone
si comportano male, ormai la disonestà dilaga",
non vedo niente di costruttivo, anzi, mi fa
pensare a chi si accorge che sta mangiando
una mela marcia e anche sapendo lo continua a fare,
perchè pensa non vi sia alternativa valida.
Odio i caos dei locali, pub e le confusioni
di feste all'aperto all'insegna dell'ubriachezza
e di innumerevoli altri vizi, come il fumo e la droga.
Odio l'irresponsabilità, la politica
e l'egocentrismo umano. Stupri, rapine, omicidi.
Il mondo che vedo mi sa di marcio profondo;
di quadro in stile natura morta.
Non è possibile cambiarlo ma più lo si guarda e più è decadente.
Ci salveremo mai?

sabato 7 marzo 2009

Salvezza: per fede o per opere?

Prima di tutto la Bibbia:

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo. (Efesini 2:8-10)

A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. (Giacomo 2:14)


Alla luce di questi versetti comprendo che noi possiamo esser salvati mediante la fede, che è un dono di Dio. Non siamo salvati in virtù di opere affinchè nessuno se ne vanti. Ma le opere sono importantissime, perchè come un corpo senza spirito è morto, così anche la fede, senza le opere, è morta. Le opere sono il frutto di una fede sincera.

venerdì 6 marzo 2009

Imprevisto

Capitano giornate che iniziano diverse. Ti svegli e scopri lo strano silenzio che c'è in casa alle 6:40. Come mai nessuno si alza per andare a lavorare, mi chiedo... è che nevica; e io me ne accorgo sempre per ultimo. No, non ci voleva... era meglio una mattinata impegnata fuori da casa, che tra le mura domestiche senza far nulla. Non vorrei andare in depressione, restando in casa a riflettere. Sono un po' demotivato e inizio ad avvertire il carico di stress solito dei periodi impegnativi. Avrei bisogno di un viaggio... lontano; lontano da media che parlano sempre di crisi e disoccupazione, lontano dai problemi e dai pensieri. Forse l'Africa... forse no.

giovedì 5 marzo 2009

Quanta Verità c'è nella mia vita?

E' questo quello che mi chiedo ogni giorno.
E provo, riprovo incessantemente a rispondere.
Se sapessi rispondere, saprei anche quando
devo ancora migliorare, ma nemmeno questo...
Mi viene da riflettere su come sia struggente
rendersi conto di vivere senza linee guida,
senza etiche o moralismi; come sia vuoto
l'esistere in ascolto del solo senso
di sopravvivenza animale.
Siamo uomini, e seppur dotati di intelligenze
limitate abbiamo il dovere di migliorare
quel po' che abbiamo. Che siano l'amore e l'umiltà
i requisiti per procedere in avanti senza sbagliare,
lo sappiamo per certo; ma quanta forza
e quanta abnegazione richiedono...
Non so se ne sono capace.
E questa è la mia maledizione.

mercoledì 4 marzo 2009

Le cose che vedo

Mi capitava oggi che mentre stavo seduto sulla panchina,
vedevo molta gente passarmi davanti.
Tutti presi dai propri impegni, tutti lì incoscienti.
E anch'io tra loro, anch'io tuttora.
Una cosa sicuramente ci accomunava:
il non sapere nè chi siamo, nè da dove veniamo,
nè dove siamo diretti. Sembrava così banale.
Mi chiedevo: Fra dieci anni sarò ancora in vita?
E se si, che farò, chi sarò? Lavorerò e avrò una famiglia?
Ma la cosa più importante fra tutte le domande che potrei farmi:
avrò trovato finalmente la Vera Fede?
O sarò ancora lì a cercare di uscire
dalla confusione di una religione a metà?

PS. Oggi, come primo giorno, mi sono concesso un doppio post.

Mi presento

Sono un giovane studente. Vent'anni.
Proprio come diceva Massimo Ranieri.
Ho vagato per tante piattaforme,
e ho sempre avuto il problema di non riuscire
ad esprimermi in tutta serenità.
Apro questo blog per avviare una riflessione
che tento da più di un anno di portare a termine.
Non scriverò molto, ma quello che dirò
per me sarà importante. Quasi come un post-it
che verrò a rileggere per schiarirmi le idee.
Non ho idea di quale sarà il mio argomento centrale,
ma ho tanta voglia di parlare di Dio,
dell'esistenza e del senso vero di ciò che mi circonda.
Spero di riuscire ad arrivare almeno a qualche conclusione.